Namaste'


sabato 23 novembre 2019

 

 

Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today
Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion, too
Imagine all the people
Living life in peace
You may say that I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one
Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world
You may say that I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one

John Lennon song, Imagine!!

mercoledì 23 novembre 2016


L’unica rivoluzione oggi possibile e’ la rivoluzione di se stessi,e a mio avviso,il modo migliore per iniziare a distaccarsi gradualmente dal sistema e’ partendo dalla terra.
La vita su questo pianeta nasce da un seme e noi ai semi dobbiamo la nostra vita,se la razza umana e’ riuscita ad arrivare viva sin ad oggi attraverso la storia e’ in gran parte grazie agli incalcolabili miliardi di sementi che ad oggi son stati alla base della viquesto pianeta.
Dall’ossigeno che dai germogli  in poi ci donano al nutrimento dei loro frutti passando per la lenta e continua purificazione di acqua potabile la vita su questo pianeta ha alla sua base i semi.
Re-imparare a vivere in armonia con la natura e’ un elemento fondamentale della riscoperta di se’.
Recuperare saperi e tecniche oggi in gran parte andate perdute a causa della modernità e della sempre maggiore omologazione e amalgamazione delle masse e’ a mio avviso oggi piu’ che mai una delle maggiori sfide che ci si presentano e che necessitano la piu’ ampia partecipazione e condivisione possibile.
Cercando nella mia mente, gli unici flebili ricordi che ho di me da bambino intento a trafficare nell’orto, piu’ per sporcarmi le mani e giocare coi lombrichi che per altro,sono legati a mio nonno Salvatore e a 2 paesini della provincia di Savona (Mioglia e Calizzano) che hanno contribuito a far si’ che la mia infanzia andasse in un determinato modo.
A Calizzano ogni anno frequentavo una colonia estiva della quale ricorderò con eterno amore le giornate passate noi tutti bambini a rincorrere grilli e cavallette nei prati mentre,le suore ci preparavano tegami e tegami di polenta,e gli innumerevoli sacchetti di biglie vinti e persi ai tornei che improvvisavamo.Li vicino mio nonno aveva una casa con giardino nel quale aveva ricavato un piccolo orto sul retro,non ho ricordi di cosa piantasse ma ho ricordi di lui intento a seminare e a girare la terra.
All’eta’ di 7 anni mio padre prese una casa estiva a Mioglia, una di quelle casette con portico davanti nella corte di un paesino dove gli unici rumori che si sentono sono i suoni di madre natura,li passavo le giornate tra la mini moto e le avventure che intraprendevo con Zeus il mio primo compagno a 4 zampe,un bastardino tutto pepe che mi faceva da spalla nelle mie scorrazzate x le campagne.
Eccetto queste esperienze  fatte in tenera eta’ io come molti miei coetanei cresciuti in citta’ ero totalmente disinteressato all’agricoltura e alla coltivazione in generale,mi limitavo a mangiare ma ancor piu’ a vivere come mi era stato insegnato attraverso famiglia,scuola ed educazione sociale.
Nel 2005 lessi i testi di Arnold Ehret e la mia coscienza mi fece subito capire l’importanza e la profondità dell’insegnamento presenti nei suoi testi,da quel momento complice una profonda insoddisfazione interiore nei confronti della mia vita in quel dato periodo ho iniziato a sentire in me una spinta irrefrenabile e continua nel pormi domande sin a quel momento mai poste.
Chi sono IO ? Che senso ha la vita? Cosa sono venuto a fare IO qui?
Con queste domande perennemente nella mia mente ho iniziato a fare una cosa per me sino a quel momento quasi sconosciuta,leggere.
Come potete leggere nella mia bibliografia personale,ho letto libri che trattano argomenti diversi tra loro ma tutti con il punto in comune di essere libri che contribuiscono a una crescita personale,come e’ ovvio e auspicabile per chiunque la lettura ha ceduto il passo alla pratica e ho messo in pratica anche grazie a vari corsi in posti fantastici come l’ecovillaggio Torri superiori cio’ che ho imparato e che mi da’ enorme soddisfazione.
Tralasciando i vari corsi che ho fatto e le cose che ho imparato,ne parlero’ in un altro post,grazie all’opportunità datami da un gruppo di amici che con determinazione e passione  hanno fondato un orto sociale a Garzi(SV) L’ORTIGA,ho iniziato anche io a coltivare,da totale profano.
Amando perdermi nei boschi per giorni interi ho iniziato a fare caso alla sinergia che manovra silenziosamente i boschi della liguria,che fortunatamente seppur sofferente ,sono ancora uno dei pochi micro-ecosistemi qui dove la natura e’  ancora libera di regolarsi secondo i suoi bisogni e regole.
Questo ha fatto si che nella mia personale visione di agricoltura il punto cruciale si focalizzasse sul bisogno di ricreare il piu’ possibile un luogo dove fosse la natura a regolarsi e l’influenza umana fosse minima anche per minimizzare gli sforzi,ho cosi’ scoperto di essere affascinato dalle teorie agricole di un microbiologo giapponese Masanobu Fukuoka e dalle sperimentazioni e visioni nate dopo di lui.
Mi sono documentato a fondo sulla permacultura e ho sperimentato vari tipi di agricoltura non chimica,creandomi il mio personale pensiero e ritrovandolo poi in quella che si definisce agricoltura Sinergica.
Essendo che sono ben cosciente dell’attuale dittatura sulle sementi da parte delle multinazionali ,Monsanto per prima,e’ divenuta una priorita’ per me recuperare e utilizzare il piu’ possibile sementi non registrate,sementi contadine tramandate di raccolto in raccolto,per salvaguardare il piu’ possibile la biodiversita’ di questo stupendo pianeta.
In primavera mi diletto a passare intere giornate a raccogliere piante spontanee a scopo fitoalimurgico e fitoterapico e studiando l’argomento anche grazie a vari testi tra cui consiglio davvero:Il suolo un patrimonio da salvare,dei coniugi microbiologi Claude e Lydia Bourguignon,ho capito l’importanza e il ruolo cruciale che ha il mantenimento della biodiversita’ per l’intero ecosistema.
Partendo dal presupposto che in natura il numero di piante commestibili conosciute dall’uomo piu’ o meno  si aggira intorno 360.000 specie e l’attuale società ne ha addomesticate circa il 10 % perché le restanti non si prestano all’attuale sistema di coltivazione-trasporto-conservazione,possiamo facilmente capire come l’attuale dieta civilizzata sia davvero povera e misera di varieta’ e quindi anche di gusto ed elementi nutritivi rispetto alla dieta di 100 anni fa’ dove le sementi erano tramandate quasi nella totalita’ di anno in anno, di raccolto in raccolto.
Se uniamo tutto cio’ al fatto che le multinazionali che controllano e manovrano il mercato usano questo loro potere a  loro piacimento per manovrare di riflesso politica ed economia di intere nazioni, il bisogno di tornare a un uso di sementi non legate a tutto cio’ e’ divenuto secondo me un atto oggi di primaria importanza se si desidera  e si lavora per un futuro migliore per tutti incondizionatamente.
Da cio’ e nato il mio desiderio di recuperare e imparare a farmi da solo le sementi di anno in anno,e adesso con l’avventura che mi si presenta di fronte ho intenzione di espandere questa ricerca di sementi a tutto il mondo,o almeno a quelle colture che mi si presenteranno durante il cammino.
Dalle spezie orientali buone in cucina e salutari per l’organismo come spiegato nella medicina ayurvedica,alle piante da frutto,passando per le piante ornamentali e dai fiori anch'essi portatori di benessere e gioia con le loro essenze e i loro colori.
Mi piacerebbe condividere con piu’ persone possibile quest’esperienza che sto per iniziare ma ancor piu’ mi sta’ a cuore condividere con tutti voi questo piccolo progetto di biodiversita’,con la speranza prima di tutto di riuscire a creare piccoli angoli di paradiso sparsi un po’ ovunque e conoscere persone che come me’ traggono piacere e appagamento nel guardare crescere una pianta da un minuscolo semino.
Invito quindi tutti voi a commentare questo post e ad inserire le varieta’ di sementi difficili da reperire che piu’ cercate, sperando che nasca una rete di scambio semi io spedirò a chi li vorrà tutti i semi recuperati sul mio cammino .. 


sabato 1 agosto 2015

Sukoshi boarding school project



Progetto presentato ad associazioni Italiane Pro Nepal

Progetto umanitario di aiuto e ricostruzione : SUNKOSHI BOARDING SCHOOL .(Scuola privata,non governativa)
Ubicata a Thakani-1VDC nel villaggio di Deurali nel distretto di Sindupalchowk,
Il distretto di Sindupalchowk e’ stato il distretto con il maggior numero di vittime,in questo distretto si fondono piu’ che altrove le culture e le varie religioni che vivono in Nepal e per cultura,usanza e necessita’ , nella maggior parte di questo distretto si vive di sola agricoltura,percio’ l’abitudine era stare in casa nella mattinata e andare nei campi il pomeriggio,percio’ al momento delle scosse la maggior parte delle persone si trovavano in casa pultroppo,ma fortunatamente era giorno di festa e i bambini non essendo a scuola ,si trovavano a scorrazzare in giro e a giocare nei campi,percio’ la maggior parte delle vittime si contano tra gli adulti.

La struttura a seguito del terremoto e’ totalmente inagibile,era’ stata costruita a sue spese da un abitante del villaggio (ex militare dell’esercito nepalese con molte referenze) di Thakani per via della bassissima percentuale di alunni promossi a fine anno nella scuola governativa piu’ vicina, purtroppo la scuola governativa di questo distretto ha una media di 2-3 promozioni annuali, chiedendo spiegazioni ci viene detto che le maestre presenti in quella scuola vengono pagate anche se non insegnano, essendo che il direttore non controlla e tanto meno il governo attua controlli sul grado di apprendimento e sulla qualita’ dell’insegnamento
A seguito del terremoto operai pagati dl costruttore della scuola hanno eretto una Temporary School dove i bambini possono continuare a studiare o semplicemente a giocare per quanto riguarda i piu’ piccoli tra loro.


Ad oggi gli operai si stanno dando da fare demolendo la struttura e recuperando piu’ materiale possibile con il quale hanno intenzione di costruire un muro di recinzione,anche un po’ a ricordo dell’evento.
Io ho visionato questo ed altri progetti secondo me molto validi grazie e tramite un associazione nepalese: Creative Nepal

Creative Nepal e’ formata da 7 ragazzi,orfani,che grazie a l’aiuto ricevuto nel tempo hanno potuto studiare e farsi una cultura pari se non maggiore della nostra media,io personalmente ho sempre lavorato cn due di loro , Netra sta conseguendo la laurea come ingegnere e Jagadishwor studia medicina,attraverso loro e la loro associazione Creative Nepal,un associazione italiana, Associazione 17, si occupa di pagare il cibo e il gas a Siphal,una struttura per ragazzi e ragazze senza genitori,che fa’ a capo all’NCO (Nepal Children Organisation),nonche' di utilizzare al meglio i soldi che raccolgono in italia con piccoli eventi pro nepal.
Sempre attraverso loro,associazione 17 ha fatto montare pannelli solari termici nella scuola così che i bambini abbiano acqua calda per lavarsi e lavare,e ha fatto costruire tutti i lavatoi.
Attraverso Creative Nepal ,Routa6 un associazione spagnola assieme ad Amics del Nepal, sponsorizzano 23 bambini, pagando rette scolastiche,vitto,alloggio,cibo e tutto il necessario,si occupano di pagare luce e acqua nella scuola e di dare il massimo dell’istruzione possibile a questi bambini.
Sempre attraverso Creative Nepal, Routa6 ha acquistato e sta facendo montare una struttura antisismica prefabbricata a Balmandir,una scuola in Ktm dove principalmente ci sono neonati e che a seguito dei terremoti non e’ agibile e si trovano tutti a dormire ancora oggi sotto tendoni e lamiere a pochi mesi di vita.
E’ stata acquista una struttura del genere perché contiene i costi rispetto al cemento armato che va’ importato dall’india(Cemento e Armatura) ,e allo stesso tempo e’ totalmente finita e antisismica,una struttura di 120 mt2 e’ costata 25.000 euro,i costi per la stessa struttura in cemento ammontavano circa a 50.000 euro.
Oggi 23 luglio,Associazione17, ha versato la prima trance di  euro raccolti in italia sul conto di Creative nepal per la scuola di Sindupalchowk , e una ne verseranno altri piu’ avanti.
Dopo attenti studi e calcoli per reperire e portare il materiale in loco,Associazione 17 e i responsabili della scuola hanno decido di acquistare una struttura prefabbricata anche a Sindupalchowk.
Calcolando la metratura precedente e le necessita dei vari villaggi che mandano i figli in quella scuola,la spesa ammonta circa sui 40.000 euro totali.
Associazione 17 avrebbe piacere se questo progetto potesse essere un progetto di fattura totalmente italiana,anche per facilitare la gestione di eventuali aiuti futuri o semplicemente per relazionarsi piu’ facilmente e velocemente nelle decisioni.
    Oltre questo ho visionato altri progetti sempre nell’istruzione,progetti validi ma allo stesso tempo molto grossi e dispendiosi,secondo me pero’ e’ meglio concentrarsi su meno progetti ma nella maniera migliore possibile.
Terrei solo davvero di cuore a far presente che qui, ora a detta delle stesse associazioni nepalesi,necessitano di aiuti economici in primis e davvero poco di aiuti materiali di mano d’opera,in questo momento con la stagione dei monsoni stanno tutti tranquilli nelle Temporary House come poco fosse successo ma sono già pronti a rialzarsi e ricostruire con la nuova stagione.
Purtroppo il danno maggiore ora e’ la mancanza quasi totale di turismo per via dell’immagine che mostrano i media mondiali.
Se ho tralasciato delle informazioni che vi servono non esitate a contattarmi..! grazie..

:-) Flavio.






























































lunedì 27 luglio 2015

L'unione fà la forza Part:1


A seguito del terremoto ho visionato diverse scuole dichiarate inagibili dal governo Nealese in differeti villaggi nella valle di Kathmandù.
Al termine di ogni sopralluogo, scrivevo una presentazione da inviare in Italia a differenti associazioni pro Nepal cercando di farne finanziare la ricostruzione.

Assieme ai ragazzi di Himalayan Trail Finder, abbiamo viaggiato molto nelle province e ogni posto visitato necessitava di aiuti di ogni sorta.
Dall'italia, per ragioni anche logistiche, e' stato scelto di finanziare la ricostruzione din una scuola secondaria di Kathmandù.
Di seguito parte del file inviato in italia come presentazione:




Progetto di aiuto umanitario nella ricostruzione della scuola governativa di PANCHAKANYA “Secondary School”,nel distretto di Naranjun Nagapalica “ward-14 VDO”,a 10 km da Thamel e a 5 circa da Swayambhunath.
A seguito del terremoto,una parte della scuola ha subito danni che la rendono inagibile,e' segnalata rossa dal governo Nepalese.

La scuola raccoglie circa 200 bambini,suddivisi in classi da 1 a 10 a seconda dell'eta e dei risultati scolastici raggiunti.
A seguito del terremoto e' stata eretta una struttura temporanea in bamboo e lamiera per ospitare le classi che si trovavano nella parte di scuola danneggiata.

Tale struttura temporanea nasce in uno spazio precedentemente parzialmente edificato, presenta gia' la struttura di armatura dei piloni portanti in cemento e il cordolo perimetrale a pavimento,l'intenzione di chi dirige la scuola, con la quale concordo,sarebbe quella di costruire una scuola definitiva in cemento armato utilizzando le parziali fondamenta gia' esistenti. 

Le misure perimetrali della struttura esistente sono: 21 metri x 11 metri.




Tra i vari progetti visionati,e' mia convinzione e mi trovo in accordo con i ragazzi di HTF,che questo,se si decidesse di finanziarlo,sarebbe il progetto migliore dove inviare almeno la prima squadra di volontari,per comodita' nella vicinanza a Ktm,che permetterebbe ai volontari di essere autonomi nella scelta dell'hotel e del cibo e volendo anche se lo sconsiglio,sarebbero liberi di utilizzare i mezzi locali per gli spostamenti piuttosto che quelli privati.
Lo sconsiglio perche' ben cosciente delle tempistiche e della scomodita' dei mezzi pubblici qui in Nepal, secondo me si perderebbe solo tempo utile al lavoro vero e proprio.
Abbiamo concordato con i ragazzi di HTF che i volontari Italiani verranno affiancati da un gruppo di volontari Nepalesi,il che rendera' piu' semplice l'apprendimento delle rispettive mansioni e aiutera l'integrazione per chi e' alla prima esperiena con L'Asia.


Dopo la vostra risposta il passo successivo sara' chiedere celermente i permessi governativi alla ricostruzione e farsi fare un preventivo il piu dettagliato possibile delle spese da sostenere,con ricevute e tutto il necessario..
Flavio


domenica 26 luglio 2015

Il mio Nepal


Ora,stoppando momentaneamente il mio giringirare senza meta,mi trovo in Nepal ad aiutare chi tanto mi ha donato nel mio viaggio a livello emotivo e che tanto mi ha aiutato e spinto a prendere una consapevolezza maggiore di me stesso,percio' a seguito del terremoto che ha colpito questa stupenda nazione,io sono qui a cercare di essere il piu' utile possibile a piu' persone possibili...”


Era Agosto 2015 e nello scrivere queste parole mi trovavo a Kathmandù in attesa dell’arrivo del primo  gruppo di volontari scelti da Un associazione pro Nepal del Nord Italia per la ricostruzione di una scuola distrutta dal terremoto.

Occorre una premessa:  

Nel mese e mezzo precedente avevo girato differenti distretti e provincie attorno a Kathmandù visionando il drammatico stato in cui si trovavano le persone e le strutture a seguito del terremoto di Aprile 2015.
Grazie a Marco ed Anna, fondatori e coordinatori dell’Associazione 17, ho iniziato durante le giornate passate ad aiutare con loro a Siphal ”uno dei moltissimi Orfanotrofi di Kathmandu per bambini senza famiglia” a frequentare un gruppo di straordinari e volenterosi ragazzi Nepalesi.
Ragazzi che seppur con un passato difficile e senza famiglia sin dalla più tenera età, grazie alla sponsorizzazione da parte di Persone Europee, si sono impegnati al massimo e che contemporaneamente al conseguimento di lauree scolastiche ufficiali, hanno fondato un associazione a favore dei bambini Nepalesi più sfortunati e bisognosi.
La frase che mi rimbomberà per sempre nella testa e’ di uno dei tre coofondatori di CREATIVE NEPAL, Netra Upadhaya , un ragazzo magro, educato ed intelligente quanto simpatico che un giorno mi disse che; la fortuna che lui ha avuto in tenera età di trovare uno sponsor europeo che si prendesse carico delle sue esigenze e della sua educazione, lui sentiva e riteneva che era una fortuna e un dono talmente grande da poter essere ripagato solo ridonandolo a sua volta ad altri bambini bisognosi e soli come era lui un tempo.
Ragazzi umili, gentili e genuini che hanno da insegnarci molto sull’umana compassione, molto più di quanto attraverso un foglio o una tastiera io possa trasmettere.
Oltre a ciò, durante il mio periodo turistico da trekker ho avuto piacere e fortuna di creare legami di amicizia che a seguito del terremoto mi sono tornati nel cuore ed essendo sul suolo e in attesa dell'arrivo dei volontari per l'inizio dei lavori veri e propri, ho deciso di tentare di rintracciarli per cercar di dar loro una mano o più semplicemente un supporto morale con la mia presenza.
Allora mi sono messo alla ricerca fisica e informatica dei miei amici Gopal, Lakman e Charan per partecipare assieme a loro al viaggio verso il  loro villaggio natale nelle provincie in soccorso alle famiglie. 
Tentativo andato a buon fine che mi ha portato a vivere una delle esperienze di vita vera più forte e profonda mai vissuta sin a quel momento.
Assieme a Gopal e Lakman siamo andati in soccorso delle loro famiglie nel villaggio di Kalimat con un primo viaggio roccambolesco di 8 ore in un Bus strapieno di persone, animali e oggetti di ogni genere, per poi cambiare mezzo e percorrere gli ultimi 15 km di strada montana sterrata sul tetto assieme a ragazzi che come me per mancanza di spazio all'interno ,cercavano un modo per stare comodi ma che allo stesso gli garantisse un minimo di sicurezza di non volare via alla prima buca della strada o curva, altri che ben abituati a tale rischio schiacciavano un pisolino in attesa della loro fermata Albero.

Viaggiare sul tetto!
Nei villaggi montani Himalyani il centro di ritrovo popolare nonchè fermata di bus è una struttura rotonda a grandoni sulla quale si erge un albero secolare sacro per gli Hinduisti.
Le persone la sera si raccolgono attorno a questo luogo magico e sacro dove la natura abbraccia la necessità di spiritualità dell'uomo per parlare e discutere e durante il giorno e' un pò il fulcro del villaggio sul quale tutto ruota.

Abbiamo passato 15 giorni immersi nelle montagne, in un piccolo villaggio-comunità colpito dal terremoto. 
Io sono stato ospitato dalla famiglia di Gopal, composta dal capofamiglia e la moglie che pur non avendo più di 60 anni portano sul corpo intero i segni di una vita piena di difficoltà e fatica, Gopal con un fratello e una sorella coetanei attorno ai 30anni e un fratellino e una sorellina più piccoli attorno ai 5 e 7 anni.
Le loro case natali costruite in legno, terra e pietre erano crollate dal tetto alle fondamenta e essendo oramai inagibili, i familiari avevano eretto grandi tende in pelli tipiche a uso abitativo.
Noi ci siamo messi subito a selezionare e tagliare gli alberi per costruire una casa temporanea piu' accogliente e confortevole in attesa che poi con il tempo la famiglia avesse potuto ricostruire una casa vera e propria.


Di giorno lavoravamo alla costruzione delle temporay house della famiglia o di altre famiglie del villaggio che a loro volta poi aiutavano noi in un continuo circolo di mutuo soccorso spontaneo e reciproco.

 
La sera , rigorosamente divisi uomini da donne in taluni casi e in altri in maniera anticonformista tutti assieme, condividevamo il pasto fuori dalla tenda o invitati nelle case temporanee di qualche altra famiglia del vllaggio condividendo non solo del cibo ma un momento di profonda connessione umana fatta non di parole ma di squardi e di sensazioni emozionali di unione, rispetto e collegamento reciproco che solo tra le persone piu' povere materialmente ma ricche umanamente ho iniziato a sperimentare e a vivere.
 


Di notte bisognava andare in bagno accompagnati perche il "bagno"era la foresta di pini secolari e li un tempo ma non del tutto estinte, cerano le tigri e raramente capita che la notte si avvicinino alle abitazioni cercando di cacciare le pecore o i bufali nei recinti.
I bambini sempre sporchi e sorridenti che scalzi ci correvano dietro raccogliendo piccoli pezzi di legna e pigne da dare fieri alla madre per accendere il fuoco la sera, gli stessi bambini che ogni mattina facevano colazione bevendo una tazzona di birra di mais locale e un pezzo di Naan alle patate della sera prima,bambini pieni di gioia e di voglia di vivere che però se non riceveranno un educazione scolastica troveranno molte difficoltà in età adulta in un mondo sempre più in espansione e sempre meno agricolo e comunitario.
Perciò Gopal lavora come agente e guida turistica lontano dal villaggio in Kathmandù, per poter garantire ai bambini un educazione nella più vicina scuola e una vita migliore.

A seguito di questa esperienza e' maturata in me la convinzione che sia l'educazione e la cultura personale a emancipare e liberare la mente e lo spirito di una persona e che solo attraverso un diverso sistema educativo basato su valori umani di aiuto e rispetto reciproco potremmo cambiare il sistema attuale di pensiero e di vita nel primo mondo.
Seminando nuovi semi nelle generazioni future e coltivandoli nel nome del rispetto, dell'unicita' che ogniuno di noi rappresenta e della lealtà abbiamo l'opportunità di plasmare in meglio il mondo a venire così da lasciare alle generazioni future un mondo migliore di quello trovato al nostro arrivo. 


Alle prese con la colazione

Piantare piante da frutto



Il capofamiglia





Il piu' giovane..


 to be continued....